L’AREA
Panoramia sorge su una zona di completamento della città, a pochi passi dal centro cittadino dove una volta sorgeva lo storico Hotel Miramonte di Noci.
Dall’analisi del tessuto urbano di insediamento del complesso, i progettisti hanno derivato la sua natura di “limite della città costruita”, confine ideale dal quale ammirare ancora oggi il paesaggio rurale della campagna incontaminata intorno a Noci.
IL PROGETTO
Panoramia nasce dalla convinzione che l’utilizzo di materiali tradizionali, abbinato a forme solide e concrete, e volumi semplici e funzionali, possa ancora una volta fornire soluzioni in grado di garantire la sopravvivenza di un comune senso dell’architettura.
Gli elementi verticali del complesso, completamente rivestiti in pietra locale, hanno un carattere lineare e scandiscono razionalmente le faccia.
Lo zoccolo dell’edificio si configura attraverso una ritmica successione di aperture, ed il coronamento del tetto è un elemento singolare dell’edificio, una sovrastruttura ritmata da aperture nel cielo.
LA STRUTTURA
Gli edifici e la loro corte
L’organizzazione funzionale della costruzione è individuata da due corpi edilizi dalle facciate disegnate con lo stesso ritmo, rese ulteriormente omogenee dall’uniformità dei materiali utilizzati e dai dettagli realizzativi. Al centro una grande corte, attraverso la quale si accede ai porticati per i collegamenti alle singole residenze.
Un complesso su 5 livelli
Gli edifici si sviluppano su cinque livelli compreso il porticato, mentre i piani interrati sono adibiti a garage. Il piano terra, in gran parte libero da destinazioni d’uso specifiche, recupera dalla memoria i tradizionali valori dello spazio collettivo.
Ai livelli superiori l’aggregazione degli alloggi è in linea, per un totale di 59 unità residenziali.
L’area esterna
L’area esterna è caratterizzata da un sistema chiuso, perimetrato da una cortina muraria tessuta con elementi regolari, dalla quale si intravede una piantumazione realizzata con le piante tipiche della collina pugliese.
PAROLA DI ARCHITETTO
Gianni Lovece ed Anna Stella Tinelli curatori del progetto.
Il punto di partenza del progetto è stata la richiesta del committente di trasformare lo spazio urbano esistente attraverso una riqualificazione forte dell’intera area. Il complesso edilizio è stato costruito in un lotto lasciato libero dalla dismissione di un albergo – ristorante, circondato da una edificazione intensiva molto variegata degli anni ’70. L’area è al tempo stesso a ridosso del centro abitato e ai margini della città consolidata, ha la forma di un ventaglio con un prolungamento triangolare verso la parte alta ed è lambita su tre lati da strade. L’altimetria presenta un dislivello tra la parte alta e quella bassa di circa 9,50 ml. Nonostante la forma irregolare dell’area, l’impianto planimetrico dell’intervento è di tipo classico a corte aperta, definita da due corpi di fabbrica simmetrici e da un terzo che si sviluppa in alto lungo il filo strada. La giacitura dei blocchi edilizi asseconda l’andamento naturale del terreno.
L’unitarietà volumetrica è realizzata mediante un sistema ritmato di elementi architettonici giganti rivestiti in pietra di Apricena. All’interno della grande corte, mediati da logge incassate, affacciano gli ambienti giorno di tutte le abitazioni. Gli appartamenti sono di varie dimensioni, hanno una dotazione tecnologica completa ed una rifinitura con materiali esteticamente superiori a quelle di mercato.